(Teleborsa) - Mentre continuano gli
scontri in Ucraina, con morti e feriti, la Nato decide di rafforzare le difese.
Ieri sera, nella regione ucraina orientale di Donetsk, un gruppo di separatisti filorussi armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero dell'interno di Mariuopol, città sul Mar Nero, chiedendo la consegna delle armi. Nello scontro, dichiara il ministro degli Interni di Kiev Arsene Avakov, sono morte tre persone e tredici sono rimaste ferite.
Intanto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ricorda su Twitter che "l'impegno della Nato alla difesa collettiva è incrollabile. Stiamo intraprendendo passi legittimi per affrontare l'instabilità creata dagli atti illegittimi della Russia". Per avviare il dialogo con la Russia sull'Ucraina, specifica poi Rasmussen, è necessario che prima Mosca ritiri i circa 40.000 soldati schierati sul confine orientale.
Alla luce degli ultimi avvenimenti la Nato ha deciso di rafforzare le difese, aumentando i "dispiegamenti via terra, aria e mare", ha dichiarato Rasmussen dopo il Consiglio transatlantico.
Il presidente russo, Vladimir Putin, in un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che l'Ucraina è ormai sull'orlo della guerra civile e che saranno molto importanti i colloqui che si terranno domani a Ginevra tra le diplomazie di Russia, Ucraina, UE e Stati Uniti.