(Teleborsa) - Una delle prime sfide di Janet Yellen come presidente della Federal Reserve sarà capire come contrastare l'ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse, quando verrà ridotto il ritmo di acquisto di bond da parte della FED, che oggi si attesta intorno agli 80 miliardi di dollari al mese e che, complessivamente, fa lievitare la liquidita immessa nel sistema a 3910 miliardi, dall'inizio della crisi.
Il risultato delle comunicazioni ai mercati raggiunto finora, non è soddisfacente, anche perché convincere gli investitori che prima o poi questi livelli verranno ridotti, crea instabilità e aumento di volatilità dei mercati ad un suo minimo accenno.
"La situazione è difficile ed impegnativa" ha detto la Yellen, "Siamo in circostanze senza precedenti, stiamo usando politiche economiche che non sono mai state provate in precedenza e stiamo cercando di spiegare all'opinione pubblica come intendiamo condurre queste politiche".
La Yellen ha poi aggiunto: "E' un work in progress, e a volte è possibile comunicare male le proprie intenzioni ai mercati".
Dal momento che abbassare drasticamente i tassi di interesse vicini allo zero nel dicembre 2008 era l'azione più idonea da predisporre, i funzionari della Fed hanno fatto affidamento sull'acquisto di bond come metodo per rilanciare in prospettiva la crescita, spostando in avanti le attese di rialzo dei tassi e quindi sgravando da costi finanziari il sistema produttivo.
Questa situazione è adesso al crocevia e, basandosi su equilibri deboli, preoccupa fortemente il nuovo Presidente della FED che avverte il problema della comunicazione come quello da seguire alla stregua delle variabili economiche.