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Berlusconi: Palazzo Madama ha deciso, non è più senatore

Politica
Berlusconi: Palazzo Madama ha deciso, non è più senatore
(Teleborsa) - Il Senato ha detto sì alla decadenza dalla carica di senatore per Silvio Berlusconi. Alla fine il voto di Palazzo Madama ha dato ragione alla Cassazione che, confermando in maniera definitiva la sentenza per il Cavaliere sul processo Mediaset, aveva deciso anche per l'interdizione dei pubblici uffici.

L'Aula del Senato ha respinto i nove ordini del giorno presentati dal centro-destra per introdurre lo scrutinio segreto.

La giornata è stata ad alta tensione, in una Roma blindata per le manifestazioni che si sono tenute davanti a Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi dove i manifestanti si sono riuniti a sostegno del Cavaliere. Secondo gli organizzatori della manifestazione, in piazza sono scese 20mila persone.

L'ex Premier si è battuto fino alla fine giocando tutte le carte a sua disposizione e non abbandonando per un solo momento il campo di battaglia. Lunedì il Cavaliere aveva mostrato nuove prove della sua totale estraneità dalla vicenda sui diritti televisivi. I documenti, giunti dagli Stati Uniti sono stati letti dal Cavaliere che alla fine del suo intervento ha lanciato un appello ai senatori, in particolare a quelli del PD e quelli del M5S,chiedendo "di riflettere davvero e votare secondo coscienza, prima di prendere una decisione che riguarda ancora prima che la mia persona la nostra democrazia".

Questo quello che è accaduto nei giorni scorsi, anche se oggi è stato il giorno più lungo per il Cavaliere.

Berlusconi davanti a una folla di sostenitori ha ringraziato per l'affetto ma ha rilevato che oggi è "un giorno di lutto per la democrazia", accusando la magistratura di voler riportare al Governo la sinistra che non è riuscita a vincere le elezioni. Questa è una "manifestazione legittima e pacifica, perchè non viviamo nell'invidia e nell'odio come loro" (la sinistra), ha spiegato Berlusconi.

Non sono mancate le polemiche prima del discorso del Cavaliere come quelle legate alla rimozione dello striscione: "È un colpo di Stato". Non sono mancati, episodi di tensioni come quello di undici operai campani infiltrati nel sit-in a sostegno di Berlusconi, fermati dalla polizia mentre cercavano di entrare nel Palazzo Grazioli.
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