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L'Italicum è salvo. Oggi voto finale alla Camera

Politica
L'Italicum è salvo. Oggi voto finale alla Camera
(Teleborsa) - Tutto rinviato a questa mattina. L'Aula di Montecitorio, dopo una seduta fiume e nonostante i tempi contingentati, ha deciso di far slittare a questa mattina la votazione finale sulla nuova legge elettorale, l'Italicum. La riunione prenderà il via alle 9,30, quando si procederà subito con le dichiarazioni di voto e, poi, al voto finale.

Nonostante la votazione in Aula sia slittata a questa mattina, i lavori sono proseguiti per buona parte della nottata. La giornata di ieri ha però prodotto un risultato importante: l'Italicum è salvo, nella forma in cui era scaturito dalle contrattazioni fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il Governo però ha vissuto attimi di terrore, poiché gli emendamenti approvati, fra proteste dell'opposizione e franchi tiratori, hanno avuto una maggioranza molto risicata e ben al di sotto dei numeri che si contavano sulla carta.

Dopo la bocciatura delle quote rosa, che ha diviso profondamente il Pd e creato un certo imbarazzo a Matteo Renzi, Montecitorio ha approvato ieri gli emendamenti più importanti, quelli che mettono al riparo l'Italicum, così come era stato concepito originariamente.

L'Aula ha detto sì all'emendamento che salva il cuore della riforma elettorale: la soglia minima del 37% dei consensi che garantirà il premio di maggioranza del 15%, lo sbarramento del 4,5% per i partiti di coalizione e dell''8% per i partiti che corrono da soli e, infine, quella del 12% per le coalizioni stesse. La maggioranza di 315 sì e 237 no ha continuato a deludere, essendo sensibilmente inferiore a quella che si contava a priori.

La Camera ha detto sì anche all'emendamento che introduce il ballottaggio per le due coalizioni che ottengano più voti ma non superino la soglia del 37%, approvata con 315 sì e 237 no.

Bocciato per appena 35 voti un emendamento di Fratelli d'Italia che mirava a introdurre le preferenze, nonostante il parere contrario emerso dagli accordi intercorsi fra Renzi ed il Cavaliere.
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