(Teleborsa) - Resta condizionato da una fortissima volatilità il mercato petrolifero, che resta a rischio crack, anche se oggi i prezzi stanno risalendo sulle maggiori piazze internazionali.
Dopo aver bucato ieri la soglia dei 90 dollari, la qualità
Light Crude nordamericana è risalita a 91,25 dollari al barile, in rialzo dello 0,24%. Stesso movimento per il
Brent del Mare del Nord che sale dello 0,14% a 93,55 dollari.
Cosa è accaduto al greggio? I prezzi sono in fibrillazione da qualche tempo, a causa della crisi economica, che sta abbattendo i consumi di energia e che si confronta con un'offerta sempre molto ampia. tant'é che l'OPEC ha recentemente ventilato un possibile taglio produttivo.
Ad innescare l'ennesima spinta al ribasso, però, non è stata la minaccia generica di una riduzione dell'output, ma le azioni dell'Arabia Saudita che, invece di ridurre l'offerta, ha ritagliato i prezzi di listino all'ingrosso. L'ultima volta che accadde, nel lontanissimo 1896, il prezzo del barile arrivo a toccare un minimo di 10 dollari.
Intanto, si attendono oggi anche i dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce, mentre i
PMI della Cina e della
Zona Euro hanno dato nuovi segnali di rallentamento.