(Teleborsa) - Brutte notizie giungono dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, che ha pubblicato oggi il consueto report mensile sul mercato petrolifero. Questa volta, però, l'organizzazione che ha sede a Parigi ha anche lanciato un allarme sull'
aumento dei rischi di "instabilità sociale" ed un potenziale
aumento del rischio default, derivante dal trend del mercato petrolifero.
Dopo l'OPEC, anche l'AIE ha tagliato le stime di crescita della domanda per il 2015, citando le peggiori "aspettative dei Paesi esportatori".
L'agenzia, infatti, ha ridotto la stima di crescita della
domanda di 230 mila barili, indicando ora un aumento di soli 900 mila barili (circa l'1%) nel 2015 a 93,3 milioni di barili al giorno. Confermate le previsioni per quest'anno di una crescita di 700 mila barili.
Sul fronte dell'
offerta, le stime sono state alzate per il 2015. La produzione dei
Paesi non-OPEC è stata rivista al rialzo di 200 mila barili, indicando una crescita di 1,3 milioni a 57,8 milioni al giorno. La produzione non-OPEC quest'anno toccherà una crescita record di 1,9 milioni.
L'AIE ha toccato anche l'argomento dei
prezzi, rilevando che un aumento delle
imposte ed un eccessivo apprezzamento del
dollaro hanno sinora
"sterilizzato" l'effetto positivo sulla domanda derivante dal
calo delle quotazioni.