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Rame in tilt. Gli investitori temono il raffreddamento della Cina

Economia
Rame in tilt. Gli investitori temono il raffreddamento della Cina
(Teleborsa) - I timori per un "raffreddamento" dell'economia cinese mandano al tappeto le quotazioni del rame.

Ieri il metallo rosso quotato al London Metal Exchange è sceso sotto la soglia psicologica dei 5.000 dollari per tonnellata per la prima volta negli ultimi sei anni, raggiungendo quota 4.983 dollari per tonnellata.

Il contratto a termine sul copper in scadenza a settembre quotato al New York Mercantile Exchange (NYMEX), invece, oggi viaggia sulla parità dopo essersi portato la vigilia a 2,28 dollari la libbra, ossia ai livelli più bassi da luglio del 2009.

Gli investitori temono un indebolimento della domanda dalla Cina, primo consumatore di rame al mondo, alla luce dei marcato segnali di peggioramento dell'economia del Paese.

Non aiuta l'attuale fase di apprezzamento del dollaro, che invece non sembra al momento impensierire più di tanto il mercato dell'oro.

I derivati sul prezioso metallo in scadenza a settembre stanno infatti balzando di 5,5 dollari a 1.124,9 dollari l'oncia grazie soprattutto al fatto che i lingotti sono da sempre considerati un "bene rifugio".

Ad ogni modo molti analisti ritengono che quella del rame sia una reazione esagerata e che a breve i prezzi di questo e d altri metalli si stabilizzeranno grazie alle misure adottate da Pechino per sostenere l'economia della Cina.
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