(Teleborsa) - Il portavoce della Casa Bianca ha criticato con forza il
viaggio del presidente siriano Assad a Mosca e il caldo benvenuto concessogli da Putin, definito dal portavoce da “tappeto rosso”.
Il viaggio del leader siriano è avvenuto martedì, a sorpresa, dopo che
la Russia ha iniziato i suoi martellamenti aerei sia contro i ribelli al regime di Assad, sostenuti dagli Usa, sia contro le milizie jihadiste dell’Isis.
Quello di martedì è stato per Assad il
primo viaggio all'estero da quando è divampata la guerra civile nel 2011.
Mentre a Mosca il presidente siriano, oltre a ringraziare apertamente il presidente Putin, avrebbe anche fatto il punto della situazione sul terreno con lo stesso presidente russo, un
gruppo di parlamentari russi sarebbe stato
invitato in Siria per un incontro con Assad e con il capo del parlamento di Damasco.
Accogliendo Assad, Putin avrebbe detto che “la speranza di Mosca è per una risoluzione a lungo termine della questione siriana, che può essere raggiunta solo mediante un processo politico con la partecipazione di tutte le forze, politiche, religiosi e delle minoranze etniche".
Un commento della
BBC, al riguardo, fa rilevare come il
ruolo della Russia sia imprescindibile nella crisi siriana e che l’aver ospitato Assad è un chiaro
segnale di Putin all’Occidente sul ruolo che Mosca intende giocare in tutto il Medio Oriente.
In sintesi, non ci può essere alcuna soluzione al conflitto siriano senza il coinvolgimento della Russia.