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Telecom Italia, il CdA propone la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie

Economia
Telecom Italia, il CdA propone la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie
(Teleborsa) - Si è concluso con un inedito annuncio il Consiglio di Amministrazione fiume di Telecom Italia chiamato ad approvare il bilancio.

Il Board ha proposto la conversione facoltativa e obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.

Un'iniziativa, questa, anticipata dalla stampa qualche ora prima della chiusura del CdA, durato ben otto ore. Borsa Italiana, inoltre, aveva sospeso le azioni ordinarie e di risparmio nella sessione after hours.

La conversione facoltativa prevede l’attribuzione ai possessori di azioni di risparmio della facoltà di convertire le azioni di risparmio detenute in azioni ordinarie Telecom Italia, sulla base di un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi per ciascuna azione, si legge in una nota.

Prevista poi la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in circolazione al termine del periodo per l’esercizio della conversione facoltativa in azioni ordinarie Telecom Italia, sulla base di un rapporto di conversione pari a 0,87 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio e senza riduzione del capitale sociale.

Telecom prevede che la conversione avrà efficacia in data antecedente alla distribuzione del dividendo 2015 "e di ciò si è tenuto conto nella determinazione della misura del conguaglio per la Conversione Facoltativa e della misura del rapporto di conversione per la Conversione Obbligatoria. Pertanto, le azioni di risparmio non beneficeranno per l’esercizio 2015 dei privilegi patrimoniali oggi previsti in Statuto", si legge ancora.

Il Consiglio ha deciso di convocare a tal proposito un'Assemblea straordinaria per il prossimo 15 dicembre, mentre l'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio si terrà il 17 dicembre.

Questa mossa ha lo scopo evidente di diluire la partecipazione degli attuali azionisti. Quelli con la quota maggiore sono al momento Vivendi con il 20% e Xavier Niel con il 15,1%.

Quanto al bilancio, la società non ha ancora trasmesso il resoconto intermedio di gestione.
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