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Quando i Banchieri fanno "Oooh!..."

Che meraviglia la Bce, stupita per gli effetti destabilizzanti delle sue decisioni

Prima abbassa i tassi di interesse, portandoli "a zero" e "sottozero", per invogliare famiglie ed imprese ad indebitarsi per ravvivare il ciclo economico depresso dalla pandemia.

Poi, contrasta l'inflazione somministrando il curaro all'economia per paralizzarla, alzando di continuo i tassi e drenando liquidità dalle banche.

Infine, si meraviglia dei danni che hanno inferto e dei gravi pericoli che incombono.

Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, mette le mani avanti: "È fondamentale rimanere vigili mentre l'economia passa a un contesto di tassi di interesse più elevati abbinati a crescenti incertezze e tensioni geopolitiche".

Di seguito, i passi più salienti del comunicato stampa diramato il 22 novembre, che sintetizza il contenuto del Financial Stability Report:
  • - "L'impatto completo delle condizioni finanziarie più restrittive sull'economia reale non è ancora avvertito": il peggio deve ancora arrivare!
  • - "L'aumento dei costi di indebitamento e del servizio del debito metterà sempre più alla prova la resilienza delle famiglie, delle imprese e dei governi dell'area euro": le famiglie troveranno sempre più in difficoltà a pagare le rate di prestiti e mutui, così imprese, e pure i governi a causa degli alti interessi da offrire al rinnovo dei titoli del debito pubblico e per piazzare le nuove emissioni nette.
  • - "Le banche dell'area euro vedono un beneficio in termini di redditività derivante dall'aumento dei tassi di interesse, ma si trovano ad affrontare ostacoli derivanti dall'aumento dei costi di finanziamento, dal peggioramento della qualità degli asset e dalla riduzione dei volumi di prestito" … "Allo stesso tempo, devono far fronte a venti contrari provenienti da tre fonti principali. In primo luogo, si prevede che i loro costi di finanziamento aumenteranno man mano che trasferiranno gradualmente tassi di interesse più elevati ai depositanti e la composizione dei loro finanziamenti si sposterà dai depositi overnight verso depositi a termine o obbligazioni più costosi. In secondo luogo, è probabile che la qualità degli attivi bancari risenta di una combinazione di maggiori costi del servizio del debito e di un contesto macroeconomico debole. In terzo luogo, la redditività delle banche dovrà far fronte a un sostanziale calo dei volumi di prestito derivante da tassi di prestito più elevati abbinati a una minore domanda di prestiti e a standard di credito più rigorosi". Più chiara di così, la Bce non avrebbe potuto essere: i mega profitti registrati quest'anno dalle banche rappresentano solo la faccia in vista della medaglia, visto che a fronte dei maggiori ricavi che stanno incamerando per via dei tassi più elevati, devono mettere in conto la prospettiva di maggiori costi su depositi, il pericolo di perdite sugli impieghi e la riduzione del volume di affari. Un bel pasticcio, non c'è che dire!

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