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Il mercato dell'oro

Le riserve auree
Dall'oro cartaceo, passiamo all'oro fisico, cioè al lingotto vero e proprio.
L'investimento in oro negli ultimi anni è divenuto sempre più importante permettendo la costituzione di riserve notevoli al di fuori degli assetti istituzionali; al riguardo va segnalato che la società Lyxor, società di gestione del gruppo francese Societè General, detiene risorse auree che la collocano al sesto posto del ranking mondiale. Classifica che, stante alle ultime comunicazioni disponibili, vede in testa gli Stati Uniti con 8133 tonnellate, seguiti da Germania, Francia e Italia.
La Cina in tutto questo è ancora dormiente, ha preferito assumere posizioni di rilievo sul mercato valutario che in rapporto causa-effetto vede il Dollaro USA contrapporsi alla dinamica dei prezzi del metallo giallo. Le sue scorte auree si collocano appena sopra le 1000 tonnellate che permettono alla Cina di precedere nel ranking mondiale Svizzera, Giappone,Olanda e Russia e collocarsi al 5° posto.
Sembra la vecchia corsa agli armamenti degli anni '70, le Banche Centrali che a metà degli anni '90 hanno alleggerito, chi più e chi meno, le riserve auree di propria competenza tornano ad appesantirsi, favorendo l'ascesa delle quotazioni passate nel giro di pochi anni da 400$ l'oncia agli attuali 1100$ e tutto perchè la crisi finanziaria, peraltro ancora in corso, ha significato una notevole volatilità del valore del dollaro e la possibilità che la valuta americana perda, almeno in parte, il suo stato di moneta di riserva.
Se ciò avvenisse le Banche Centrali che avranno cospicue riserve di oro si troveranno in vantaggio rispetto a quelle che hanno snobbato il metallo giallo, come la Banca d'Inghilterra.

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