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Ecobonus 2018, cos'è come funziona

04 gennaio 2018 - 10.28

Cosa cambia

Rispetto all'anno scorso, ci sono alcune novità importanti, in parte già anticipate dal ministro Galletti. Intanto non si parlerà più di bonus casa, ma di bonus città, perché gli interventi previsti riguardano anche il decoro urbano. Di seguito proponiamo un'analisi dei punti principali della nuova normativa, che dovrà ancora essere chiarita, quanto alle misure attuative, in alcuni suoi punti.
Per quanto riguarda i bonus casa sono previste detrazioni fiscali consistenti per le ristrutturazioni e le manutenzioni ordinarie degli immobili, sia indipendenti che condominiali. Esiste un tetto massimo di spesa su cui poter applicare le detrazioni e alcuni bonus vengono ampliati, nella nuova legge di stabilità, in modo sostanziale rispetto a quanto avveniva fino ad oggi.
Gli incentivi variano a seconda dell'importanza dei lavori messi in atto: maggiore sarà l'efficientamento energetico attuato, maggiore sarà il contributo richiedibile ed erogabile dalla Pubblica Amministrazione.
ecobonus, ristrutturazione
Per le ristrutturazioni fatte allo scopo di diminuire il consumo di energia e risorse e il relativo impatto ambientale, ad esempio, il tetto massimo di spesa incentivabile è di circa 100.000 euro. Per il rifacimento degli impianti, il tetto massimo di spesa consentita è di 30.000 euro. Nel caso gli interventi riguardino pavimenti o infissi, o il posizionamento di pannelli, la soglia di detraibilità è invece di 60.000 euro. L'importo massimo da portare in detrazione varia a seconda che si tratti di interventi di ristrutturazione di ampio respiro, di sostituzione di infissi o di miglioramenti apportati agli impianti.

È contemplata anche la possibilità di ricevere incentivi - con un tetto massimo di spesa di 5.000 euro - per lavori effettuati negli spazi esterni dei palazzi:giardini, balconi e terrazze. Anche per il rifacimento delle facciate esterne è richiedibile il bonus, così come per gli interventi di riqualificazione del verde urbano.

Per quel che concerne l'acquisto e l'installazione di nuove caldaie per la produzione di acqua calda e calore, esse sono detraibili solo nel caso in cui siano di classe A o superiore. Si parte da una base di detraibilità pari al 50%, che può aumentare al 65% nel caso in cui l'installazione della nuova caldaia si accompagni al rinnovamento dell'impianto idraulico con sistemi all'avanguardia di regolazione della temperatura.

Per quanto riguarda invece l'acquisto di nuovi elettrodomestici, questi sono detraibili fino al 50% e il tetto massimo di spesa scende fino a 10.000 euro, ma solo in un contesto di più ampia ristrutturazione e sempre nell'ottica di un miglioramento dell'impatto ambientale.

Anche i lavori sugli immobili che siano volti alla messa in sicurezza in caso di sisma sono incentivati, con il cosiddetto sisma bonus: questo varia a seconda della zona sismica in cui l'immobile è collocato. Per le attività di consulenza e diagnosi dello stato di sicurezza degli edifici il rimborso delle spese è totale. Il provvedimento riguarda sia le abitazioni private che gli immobili destinati ad uso industriale e le detrazioni oscillerebbero tra il 70 e l'85%.

Da tenere presente che, all'interno della norma relativa alla legge di bilancio per il 2018, sono previsti, oltre alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, anche speciali rimborsi per coloro che decideranno di bonificare dall'amianto gli immobili posti sotto la loro cura e responsabilità.

Sembrerebbe possibile, infine, anche la presenza di un sistema incentivante per l'acquisto di immobili dotati di classe energetica elevata (almeno classe B).


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